Le sperimentazioni sviluppate negli anni da Pimar in campo architettonico e nell’ambito del design, confermano una spiccata sensibilità nella realizzazione di progetti funzionali e decorativi che hanno permesso alla materia litica di risplendere di nuova luce. Alcuni di questi trovano ispirazione nelle tradizionali costruzioni pugliesi, una produzione che si caratterizza da antiche tecniche di montaggio a secco che garantiscono staticità e sicurezza strutturale. Al Salone del Mobile di Milano, Pimar presenta Messàpo, un sistema di moduli in pietra naturale limestone realizzati ispirandosi ai muretti di pietra del paesaggio salentino.

La serie di moduli componibili della collezione Messàpo, nasce dalla collaborazione di Pimar con i designer Luca Paolo Vasa e Francesco Di Luzio di Noii Design Studio. La propensione di Pimar nella continua ricerca della sperimentazione ha dato origine a un’interessante interpretazione dei murettia secco in pietra tipici del territorio salentino, realizzati con una tecnica costruttiva rimasta invariata nel tempo, una struttura fatta di blocchi squadrati e disposti orizzontalmente. Con Pimar la tradizione si trasforma in design contemporaneo: Messàpo - nome ispirato ai Messapi, antica popolazione vissuta nel Salento – è un progetto pensato per l’indoor e l’outdoor. Le due tipologie di moduli prodotti, come spiegano i designer, “sono stati studiati sulla base dei parametri antropometrici che rispondono alle intenzioni progettuali di porre le condizioni per una libera e creativa fruizione,rendendone intuitivo l’utilizzo”.

La componibilità eleva il fruitore ad architetto del proprio spazio: con Messàpo è infatti possibile creare diverse strutture funzionali in grado di arredare con carattere spazi interni, locali ricettivi, giardini o spazi comuni, attribuendo nuove funzionalità al prodotto, che ora può trasformarsi, nella libera combinazione dei moduli, in libreria, desk, sedute, piano d’appoggio, coffee table. I moduli possono infatti essere smontati, rimontati e ruotati a proprio piacere.